Tifone nelle Filippine: un'emergenza umanitaria di massa - CARITAS TREVISO

Tifone nelle Filippine: un’emergenza umanitaria di massa

Tifone nelle Filippine. Il tifone Haiyan che ha colpito negli ultimi giorni le Filippine, ha lasciato dietro di sé, secondo fonti Caritas, decine di migliaia di morti, feriti, dispersi, probabilmente con numeri molto superiori alle stime attuali. Il disastro si configura pertanto come “un’emergenza umanitaria di massa”, di altissimo livello per devastazione e complessità, vista l’alta densità della popolazione e la vastità del territorio colpito. Moltissime regioni interne non sono ancora state raggiunte dai soccorritori, cosa che fa pensare e rafforza la probabilità che il numero delle vittime e l’entità dei danni siano destinati a crescere.La regione centrale delle Filippine, il gruppo di grandi isole “Visayas”, già recentemente colpita da un grave terremoto nell’isola di Bohol, è storicamente quella più a rischio sia dal punto di vista della vulnerabilità alle frequenti tempeste tropicali, sia per le scarse qualità delle abitazioni. Il devastante tifone Haiyan, chiamato localmente Yolanda, e definito una tempesta “killer”, ha colpito proprio le isole più povere, quelle meno raggiungibili logisticamente.
Più di 4 milioni di persone avrebbero perso tutto, dovendo abbandonare le proprie case distrutte e rifugiandosi in ripari di fortuna. Oltre ai drammi vissuti dalla popolazione, i danni alle infrastrutture sarebbero incalcolabili: numerose frane hanno, infatti, distrutto linee elettriche e strade, manca l’acqua potabile in numerose provincie, le comunicazioni sono completamente interrotte in ampie porzioni di territorio.
Caritas Italiana, unendosi alle intenzioni di Papa Francesco, ha sottolineato “l’importanza di un aiuto concreto e immediato”. Di conseguenza, ha già stanziato 100.000 euro per questa terribile emergenza.
L’intervento si realizza a supporto di Caritas Filippine e in collaborazione con altre realtà locali, lavorando anche nella ricostruzione e nelle fasi successive.


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