“Accogliere i nostri limiti, i nostri confini, per far sì che la VITA trionfi nel suo splendore. È la nostra Pasqua! Crediamoci e viviamola!.”
Carissimi amici,
desidero profondamente che la forza dirompente della Resurrezione di Gesù pervada ogni frammento della nostra vita, ci tenga saldi nella speranza e ci apra al dono della carità.
Anche quest’anno celebriamo una Pasqua segnata dalle restrizioni dettate dalla pandemia. Ci è chiesto di accettare alcuni limiti, proprio nella festa in cui Gesù ha vinto il limite di ogni sofferenza, di ogni peccato, della morte stessa. Ed è necessario che ripartiamo da qui: accogliere i nostri limiti, i nostri confini per far sì che la VITA trionfi nel suo splendore. Riconoscendoci fragili, possiamo ritrovare una sintonia profonda con le altre persone, fino a riscoprirle nella verità e nella libertà della fraternità.
Siamo stanchi, impauriti, indeboliti, ma abbiamo l’opportunità di vivere una grande svolta. Come ci ricorda papa Francesco non stiamo vivendo un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d’epoca. Questo ci chiede di abbandonare lo scettro del potere, le progettualità di rotte a piccolo cabotaggio finalizzate solo al benessere individuale, le forme pavoneggianti di un narcisismo esasperato. Abbiamo la possibilità di riprendere il cammino, di lasciarci illuminare dalla Carità di Dio, per vivere fino in fondo la bellezza della fraternità e la libertà del dono gratuito e senza misura. Abbiamo l’opportunità di ritrovarci e di riprendere il cammino insieme al Dio della Vita che desidera per ciascuno la pienezza del cuore, la pienezza dell’Amore.
In questi giorni la mia riflessione si è soffermata sulle donne che al mattino presto, quando era ancora buio, si sono recate al sepolcro, portando gli aromi e gli oli profumati per la sepoltura di Gesù. Nell’oscurità di quel momento, in cui tutto sembra inghiottito dalla sofferenza e dal dolore, c’è questo gesto di straordinaria delicatezza e gentilezza da parte di queste donne. Non sono ancora entrate pienamente nel mistero della resurrezione, ma la carità e la semplicità di quel gesto ci rassicura che nel grembo della notte è contenuto il primo raggio del nuovo giorno. È l’alba di una umanità rinnovata.
Anche noi, arriviamo a Pasqua, con il cuore martoriato da ferite e lacerazioni. Molte persone hanno la morte nel cuore, portano nel loro corpo e nel loro animo le cicatrici di certezze di una vita che si sono sciolte come neve al sole. Non lasciamo che la tristezza e lo sconforto abbiano il sopravvento. A partire dalle donne del mattino di Pasqua, ritroviamo la delicatezza e la gentilezza come balsamo che rinfranca il cuore. Soli così potremo accogliere la potenza straordinaria della resurrezione che ci rende nuovi, liberi, veri. Allora, questo è il tempo della delicatezza e della gentilezza. Come la Veronica, asciughiamo il volto sfigurato e sanguinante di tanti fratelli feriti dalla pandemia. Come le donne rechiamoci presso quei cuori colpiti a morte per donare loro quel profumo di vita che riconsegna fiducia e speranza. Come Maria di Magdala accostiamoci con parole “leggere” ai cuori appesantiti da questo tempo di buio. Fermiamoci presso il santuario che è ogni persona e offriamo gentilezza e delicatezza per favorire in ognuno la disposizione a lasciarsi amare fino in fondo, a lasciare che l’amore del Risorto trasformi le ferite in feritoie. Con gesti gentili possiamo, in maniera molto semplice, essere riflesso dell’Amore.
Carissimi amici, rimaniamo allora in silenzio, lasciamo spazio alla Parola che è Cristo Risorto. Solo Lui ci dona di ritrovare la bellezza di quanto ci sembra smarrito e perduto. Un mondo nuovo è possibile in Cristo Gesù, ma è necessario partire dal Golgota, è necessario lasciare che nel silenzio del cuore risuoni forte la parola del Risorto.
Lo Spirito di Dio ci insegni la potenza della debolezza e ci aiuti a fuggire il miraggio del potere e dell’arroganza. Nell’essere fragili strumenti nelle mani di Dio potremo accorgerci che una nuova umanità è già iniziata, che un domani d’amore è già alla soglia della nostra porta. È la nostra Pasqua! Crediamoci e viviamola!
Buona Pasqua di cuore dal profondo del mio cuore.
In comunione fraterna,
don Davide (D.S.B.)
31 marzo 2021