Syria peace is possible - CARITAS TREVISO

Syria peace is possible

#peaceispossible4syria

“Syria peace is possible” è il nome della campagna lanciata da Caritas Internazionalis per chiedere un cessate il fuoco ed una risoluzione pacifica del conflitto siriano.

Papa Francesco ha incoraggiato la campagna implorando la grazie della conversione dei cuori di quanti hanno la responsabilità del destino di quella martoriata regione senza dimenticare però la speranza: “Questa guerra è il peggior inverno della Siria. Ma noi sappiamo che dopo l’inverno viene la primavera.

Caritas Tarvisina ha raccolto quest’appello ed il 1° marzo 2017 lancerà “NON LASCIATECI SOLI”, iniziativa a supporto della campagna Syria Peace is Possible, che vuole porre un gesto concreto a favore di chi ogni giorno si spende per aiutare la popolazione civile in fuga dalla guerra in Siria.

NON LASCIATECI SOLI è la richiesta fatta dal direttore di Caritas Giordania Wael Suleiman al direttore di Caritas Treviso Don Davide Schiavon, in occasione della missione dell’estate 2016, durante la quale sono state poste le basi per un gemellaggio con la chiesa sorella di Al Mafraq in Giordania appunto.

Caritas Tarvisina ha deciso di NON LASCIARE SOLA la chiesa sorella di Al Mafraq nell’impegno che profonde per l’accoglienza dei profughi siriani che giornalmente attraversano il confine ad una manciata di chilometri dalla cittadina.
Questo supporto si tradurrà in gesti concreti per la realizzazione dei quali Caritas fa appello al senso di carità e giustizia della comunità cristiana della diocesi di Treviso.

Con questa compagna Caritas Tarvisina intende:

dire STOP ALLA GUERRA IN SIRIA che dal 15 marzo 2011 ha provocato la morte di oltre 400mila persone e costretto alla fuga oltre 11 milioni tra sfollati e profughi (su una popolazione di circa 23 milioni di abitanti)
dire STOP AL TRAFFICO DI ARMI E MUNIZIONI impiegate nella guerra in Siria e che provengono principalmente dall’Europa

dire STOP ALLA GUERRA DELLA DISINFORMAZIONE per maturare la consapevolezza che solo una corretta informazione crea cittadini consapevoli. E’ necessaria una nuova narrativa, una nuova informazione dei conflitti dimenticati per dare voce a chi non ha voce

dire STOP ALLA GLOBALIZZAZIONE DELL’INDIFFERENZA, stop alla costruzione di muri, al fomentare odio, pregiudizi e razzismo
dire SI ALLA PACE. La pace è possibile a partire dalla nostra quotidianità, dalle nostre case, dalle nostre comunità civili ed ecclesiali

dire SI A PONTI DI SOLIDARIETA’ che consentano a chi vive questa drammatica situazione di sperare in un futuro migliore
dire SI ALL’ACCOGLIENZA per tutte le persone che sono costrette a scappare dalla propria terra, a lasciare tutto luoghi, odori, relazioni, ricordi, casa.


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