Lasciarsi convertire nella carità - CARITAS TARVISINA

Lasciarsi convertire nella carità

La fede è un cammino, ma è fondamentale percorrerlo con coraggio se vogliamo essere strumenti di carità. Si tratta di camminare per imparare a vivere nella certezza che la Pasqua sconfigge il nostro peccato, frantuma le nostre paure e ci fa vedere le tristezze, le malattie, i soprusi e perfino la morte, dal versante giusto: quello del “terzo giorno”.

La Carità è l’Amore gratuito di Dio che offre la sua vita perché gli uomini possano vivere in pienezza e abbiano gioia in abbondanza. La Chiesa nella sua fragile umanità è chiamata ad essere il volto concreto e visibile di questo amore. Per cui vivere la carità è prima di tutto un cammino di comunione e di condivisione. La logica dominate non deve essere quella del potere e della forza, ma quella del servizio e della generosità. È la dinamica dei cinque pani e due pesci, del poco che nelle mani del Signore diventa dono sovrabbondante. In questa logica della condivisione non ci è chiesto di dare il necessario o il superfluo, tanto o poco, ma semplicemente tutto. È la radicalità evangelica che chiede “al chicco di grano, caduto in terra, di morire per portare frutto”.

La Carità chiede allora di superare il proprio orgoglio e il proprio egoismo, per trasformare il “mio” ed il “tuo” in “nostro”. È la forza della condivisione che abbatte i muri, scioglie le indifferenze, accorcia le distanze. Siamo allora chiamati a condivider il pane, la casa, le risorse, ma ancor di più il senso della vita e le ragioni della nostra speranza. Siamo chiamati a condividere l’esperienza di Amore di Gesù che riscalda il cuore e ci dischiude gli orizzonti di una fraternità che è per sempre. Condividere significa spezzare il pane della nostra vita perché tutti ne possano mangiare, significa dare ad ognuno la possibilità di sentire il suo cuore inondato di fuoco vivo quando realizza il bene. La condivisione è la strada maestra perché nelle nostre case, nelle nostre vie resti sempre accesa la lanterna della speranza e della carità.

La Carità però chiede anche tanta umiltà e ci chiede di avere sempre l’onestà e il coraggio di orientare al Maestro, di rinviare alla sorgente. Servire Carità chiede prima di tutto un cuore libero e trasparente. Non ci devono essere doppi fini. La gioia più grande è quella di vedere che l’incontro con Cristo risana e dona nuovi orizzonti a chi sembrava ormai perso nei meandri dell’oscurità e del non senso. Condurre a Cristo è la più grande forma di carità e questo non possiamo mai dimenticarlo. Certamente questo non avviene in una forma magica o dottrinale, ma attraverso la pedagogia dei fatti, attraverso una quotidianità che orienta sempre alla ricerca del senso pieno della vita.

È fondamentale che la strada della condivisione e quella di condurre a Cristo siano sempre le vie principali per essere testimoni autentici e credibili del Vangelo della Carità. Prima delle competenze e prima della propria generosità è fondamentale il proprio cammino di fede, la propria adesione a Cristo. Essere credibili agli uomini e alle donne di oggi, è possibile solo se, nella fede, siamo profondamente uniti a Cristo, come i tralci alla vite. La fede è un cammino, ma è fondamentale percorrerlo con coraggio se vogliamo essere strumenti di carità. Si tratta di camminare per imparare a vivere nella certezza che la Pasqua sconfigge il nostro peccato, frantuma le nostre paure e ci fa vedere le tristezze, le malattie, i soprusi e perfino la morte, dal versante giusto: quello del “terzo giorno”. Da lì le sofferenze del mondo non saranno più i rantoli dell’agonia, ma i travagli del parto. E le stigmate lasciate dai chiodi nelle nostre mani saranno le feritoie attraverso le quali scorgeremo fin d’ora le luci di un mondo nuovo. La generosità senza fede non è carità e prima o poi collassa su sé stessa.

Se la fede ci fa essere credenti e la speranza ci fa essere credibili è solo la carità che ci fa essere creduti. Fede, speranza e carità sono inscindibili se vogliamo veramente essere sale della terra e luce del mondo, se vogliamo cambiare il mondo attraverso la carità.

La fede in Cristo che è la Carità di Dio, è elemento imprescindibile se vogliamo servire Carità ed essere strumenti vivi nelle mani del Padre.

 

Don Davide Schiavon

21 marzo 2023


Ultime notizie

Giovani in Caritas: l’Anno di Volontariato Sociale

L’Anno di Volontariato Sociale… una splendida opportunità per giovani dai 18 ai 25 anni che desiderano dedicarsi un anno di formazione personale e di servizio, un anno di crescita e condivisione, in cui stringere legami profondi e porsi nuovi interrogativi per il proprio futuro. Un anno per sperimentare il dono di sé e appassionarti alla

Sali in cattedra! – conclusa la prima esperienza pilota

Sali in cattedra! è un progetto nato dalla collaborazione Fondazione Caritas Treviso e CSV Centro di Servizio per il volontariato di Belluno-Treviso e, a giugno, si è conclusa la prima esperienza. Destinatari della proposta sono stati studenti e studentesse del triennio delle scuole secondarie d 2° grado disponibili ad impegnarsi in un servizio (volontariato o

Emergenza Terra Santa: solidarietà e pace (aggiornamento giugno 2024)

La nuova drammatica fase del pluridecennale conflitto israelo-paestinese, innescata il 7 ottobre dall’attacco terroristico di Hamas, ha raggiunto proporzioni immani, con violenze inaccettabili non solo a Gaza e in Israele, ma in tutta la Cisgiordania e in Libano. La tensione è ormai altissima in tutta la regione, con episodi bellici e terroristici in Siria, Iran,

Sostegno alla Casa della Carità

Sostieni la Casa della Carità! La tua donazione diventerà un pasto caldo, un riparo per la notte, una doccia, ascolto e accoglienza per le persone senza fissa dimora Tra tutti i dati riportati nel Bilancio Sociale 2023 (leggi / scarica da QUI) uno dei più rilevanti è il considerevole aumento di accessi ad alcuni servizi