Troviamo il coraggio di scrivere una storia nuova in cui la vita non sia più ostacolata, bloccata, gelata dal meschino ritornello “Non cambierà mai nulla … tutto va sempre peggio“. Lo sguardo di Gesù ci invita a guardarci attorno per riconoscere il valore sacro della vita che pulsa in noi e attorno a noi, ci invita a danzare la bellezza dell’amore, ci invita a sedere a mensa per gustare il pane fragrante che troviamo nella convivialità delle differenze.
In questi giorni estivi ci è stata donata l’opportunità di rallentare, di sostare davanti al fluire della nostra vita per contemplare il volto dell’Amore di Dio che si fa storia nella tenerezza e debolezza delle sue scelte di fedeltà. Il Dio di Gesù Cristo è mistero di debolezza che ferisce il cuore e che dischiude orizzonti insospettati di speranza, di pace, di condivisione.
Il Signore rivolge a ciascuno l’appello ad aprire il proprio cuore, ad uscire dalle roccaforti del proprio egoismo per lasciare che l’Amore fatto storia di fedeltà e dono pianti la sua tenda nella propria esistenza. Lo Spirito Santo ci aiuti a percepire che Qualcuno sta bussando alla nostra porta, che il Figlio di Dio sta chiedendo ospitalità nella nostra vita. Troviamo il coraggio di rompere la catena dell’indifferenza e la spirale dell’ “ombelicosi”. Troviamo il coraggio di scrivere una storia nuova in cui la vita non sia più ostacolata, bloccata, gelata dal meschino ritornello “Non cambierà mai nulla… tutto va sempre peggio”.
Si apre un tempo nuovo! Allora c’è posto per Te, o Signore, nel nostro cuore. C’è posto per ogni uomo, specie per colui che soffre, che è solo, che è povero. Non ci sono statistiche da fare, dati da compilare, ma storie da riconoscere, accogliere ed amare. Dietro ad ogni volto, dietro agli occhi di ogni uomo c’è una storia di debolezza, di tenerezza che va amata, accolta, perché è la mia storia, perché è la storia di Dio. Il Signore ci doni il coraggio della fede, per far sì che nessuno trovi chiusa la porta del nostro cuore.
Si apre un tempo nuovo! Allora cambiamo stile di vita. Inginocchiamoci dinanzi alla sacralità della vita, onoriamo la fragilità dell’esistenza dell’uomo, condividiamo il cuore della vita riscoprendo che attorno a noi ci sono solo fratelli da amare. Non sprechiamo la vita nelle corse sfrenate del potere e del consumare, ma assaporiamola lentamente. Il Signore ci doni il coraggio della fede, per riscoprire che solo ritrovando il sentiero della povertà saremo capaci di vivere nella verità e nella libertà, Dio è debolezza!
Si apre un tempo nuovo! Proviamo a metterci in gioco, a riscoprire quell’albero meraviglioso della vita che sta germogliando in noi e attorno a noi. Invece di addobbarlo con la superficialità e il luccichio dei consumi, impegniamoci ad arricchirlo dei volti di tutti gli uomini, dei loro nomi e delle loro storie. Assaporiamo e gustiamo con dolcezza la fraternità, l’amore, l’amicizia che ci unisce. Su quest’albero poniamo i nomi di tutti: i fratelli vicini e quelli lontani, quelli vecchi e quelli giovani, quelli che vediamo ogni giorno e quelli che vediamo di rado, quelli che ricordiamo sempre e quelle che a volte dimentichiamo, quelli che, senza volerlo, abbiamo fatto soffrire, quelli che conosciamo profondamente e quelli che conosciamo appena, quelli che ci devono poco e quelli ai quali dobbiamo molto, quelli semplici e quelli importanti, i nomi di tutti quanti sono passati nella nostra vita. Sia veramente un albero con radici molto profonde, perché questi nomi non escano mai dal nostro cuore; un albero dai rami molto grandi, perché i nuovi nomi venuti da tutto il mondo si uniscano ai già esistenti, un albero che offra un’ombra molto gradevole affinché la nostra fraternità e la nostra amicizia siano un momento di riposo durante le lotte della vita. Un albero in cui risplenda in tutta la sua tenerezza il nome dell’Amore, il nome di Gesù.
Gli occhi limpidi e cristallini di Gesù purifichino il nostro sguardo e ci donino di contemplare la bellezza e l’unicità che rende preziosa ogni persona. Lo Spirito di Gesù, lo Spirito dell’Amore ci doni di puntare lo sguardo verso la vita che germoglia e fiorisce, per far ardere il nostro cuore della certezza che un mondo migliore è a portata di mano. I nostri occhi imparino a guardare con semplicità e con verità chi ci sta accanto, cogliendo in ogni frammento di vita la possibilità di costruire relazioni di amore, di fiducia, di libertà. Fuggiamo la tentazione di ridurre tutto ad occasione in cui trarre vantaggio e profitti. Proviamo a guardare in modo diverso a questa umanità. Vestiamoci di luce e ridiamo speranza a questo mondo, smettendola di giudicarlo, ma amandolo! Il Signore ci doni occhi nuovi per amare la nostra storia, per assaporare la vita in ogni sua più piccola piega.
Lo sguardo di Gesù ci invita a guardarci attorno per riconoscere il valore sacro della vita che pulsa in noi e attorno a noi, ci invita a danzare la bellezza dell’amore, ci invita a sedere a mensa per gustare il pane fragrante che troviamo nella convivialità delle differenze. Ritroviamo la gioia di sentirci un’unica famiglia, per cui non possiamo mai disinteressarci della vicenda dell’altro. Ritroviamo la strada maestra per vivere la PACE nei nostri cuori e nelle relazioni con gli altri.
Don Davide Schiavon
23 agosto 2022