La rivoluzione della semplicità - CARITAS TARVISINA

La rivoluzione della semplicità

donIn questo tempo, dinanzi alle molte difficoltà che segnano l’umanità, si snocciolano continui vertici in cui scorrono fiumi di parole e purtroppo si arriva poche volte a qualcosa di concreto che sia veramente a favore di chi soffre. Purtroppo le aree di crisi sono in crescita, le risposte chiedono riflessione ed impegno concreto orientato alla pace e alla giustizia, non all’interesse politico ed economico di una parte. Più che mai in questo periodo risuonano forti nel cuore dell’uomo le parole non c’è pace senza giustizia.

È necessario a tutti i livelli rimettere al centro la dignità dell’uomo, la sacralità della vita dell’uomo. Siamo chiamati a vivere una “rivoluzione” pacifica capace di anteporre il bene comune al bene individuale, capace di scrivere nel cuore degli uomini un nuovo modello di sviluppo, fondato sulla giustizia e sull’equità. Sembra una sfida impossibile, ma se impariamo a riconoscere il valore di ogni uomo e ci apriamo con fiducia alla Misericordia di Dio, allora quello che si sembra impossibile diventerà strada percorribile per tutti.

Da dove partire ? Bisogna partire dall’esistente, perché accanto all’opera del male, c’è anche tanto bene che cresce senza far rumore. Siamo chiamati ad aprire gli occhi per imparare a leggere i segni di questo tempo, attraverso i quali Dio ci chiama ed interpella la nostra responsabilità. Siamo invitati ad ascoltare la voce di Dio che ci arriva attraverso la testimonianza luminosa e concreta di alcuni uomini e donne. Oggi, mi sembra che una voce profetica di spessore sia quella di Papa Francesco, che non solo annuncia la radicalità del Vangelo, ma la vive fino in fondo. Le sue parole arrivano al cuore, perché è credibile. Francesco ci sta prendendo per mano e ci sta aiutando a ritrovare le coordinata per un mondo nuovo e migliore. Ed è per questo che è scomodo a molti, soprattutto ai potenti della terra. Le sue parole entrano nell’animo perché incrociano la vita di ciascuno e aiutano a trovare un nome alle fatiche e alle sofferenze che appesantiscono il cuore di molti.

Tra i molti gesti di Francesco due mi hanno particolarmente colpito in questi mesi. Il suo coraggio di affermare davanti ai potenti della terra che la corruzione è un cancro che va estirpato. Il cuore corrotto che non è più in grado di riconoscere il volto del fratello, che ha dimenticato la giustizia e la pace, è terreno fertile in cui si annida l’opera del male. Il Papa ha più volte affermato che la sofferenza di molti, è causata dall’egoismo di pochi. Ha più volte invitato a rivedere le logiche economiche, le dinamiche del potere che fabbricano tranquillamente strumenti di morte e disegnano strategie di violenza. Lui si assume la responsabilità di quanto denuncia e lo fa apertamente, perché nella sua semplicità e verità non ha nulla da nascondere. Anzi, come il buon samaritano, si sta chinando sulle ferite di una chiesa, che nella sua debolezza si è lasciata anche lei contaminare dal virus della corruzione. Il coraggio di papa Francesco ci aiuti ad essere sempre in cammino per cercare la verità e ci sproni a denunciare ogni ingiustizia che ferisce e fa soffrire qualcuno. Il secondo gesto è stato quello di domenica 29 novembre 2015, una data che entrerà nella storia. Per la prima volta si è aperto un Anno Santo, non a Roma. Un cambiamento epocale, ma soprattutto lo stupore di un Amore che continua a sorprendere. L’apertura della porta santa a Bangui (Repubblica Centrafricana) testimonia come papa Francesco sul serio sta non solo mettendo al centro le periferie esistenziali dell’umanità, ma le abita con tutta la forza della Carità di Cristo e che con la sua dolce e semplice umanità. La periferia non può essere vista solamente come luogo di marginalità ed emarginazione, ma è il punto da dove partire per costruire una nuova umanità. Bisogna partire dai poveri. Nelle periferie esistenziali ci sono tabernacoli viventi che ci svelano il volto dell’Amore, la certezza che la ogni vita è custodita e protetta dalla Misericordia di Dio. Stupore di un Amore !

Credo che, se sappiamo rimanere in ascolto della storia e di Dio, questo Natale ci riserverà delle sorprese meravigliose ed ognuno potrà sperimentare la bellezza dell’annuncio degli angeli Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama.


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