Tu, mio compagno di viaggio. - CARITAS TARVISINA

Tu, mio compagno di viaggio.

25 anni don davide«porto tutti dentro quell’ “unico calice” che continuo ad alzare nella povertà della mia giornata terrena, nella fragilità della mia parola che diventa preghiera per tutti

Con queste semplici righe vorrei condividere una gioia profonda che ha riempito, in questi giorni, ogni mio respiro e ogni piccolo frammento quotidiano: la bellezza di tanti passi fatti in compagnia dell’amico Gesù e di tanti volti unici e singolari. Mercoledì 27 maggio ho avuto il dono di celebrare 25 anni di ordinazione sacerdotale insieme agli operatori della Caritas diocesana e alla comunità di Villa Regina Mundi. Ho sperimentato la gioia della comunione fraterna con i miei compagni sacerdoti, con molte persone che da vicino e da tante parti del mondo si sono fatte presenti con la loro preghiera e la loro fede. Ho percepito forte la comunione con la chiesa celeste, con molte persone care che sono in paradiso, tra cui il grande amico don Pierluigi. Festa in terra e festa in cielo.

In questi anni ho fatto esperienza che non sono stato mai solo: il ministero sacerdotale, infatti, è vita in relazione, nella compagnia, nella condivisione e nel dono totale di sé. Per me sono i giorni della memoria del cuore e della gratitudine al Signore per quello che mi ha concesso in questi venticinque anni di vita sacerdotale. Tempo della chiamata e dell’unzione, della preghiera, dello studio e della ricerca, tempo della contemplazione e della strada, della liturgia e della vita in parrocchia con i ragazzi e con i giovani, tempo con gli adulti e con i giovani, con i miei confratelli e con le famiglie, soprattutto tempo con i poveri e gli esclusi. «Resta con noi Signore perché si fa sera». Questa è la mia continua preghiera di ringraziamento a Gesù e il mio grazie a tutte le persone presenti sul sentiero della mia vita.

«Tu, mio compagno di viaggio» nel segno della città di Gerusalemme dove ogni realtà ecclesiale trova “in quella stanza al piano superiore” la propria identità e la propria sorgente: così è stato per le diverse comunità cristiane che ho incontrato.

«Tu, mio compagno di viaggio» nel segno della strada. Negli anni ho potuto, per la sua infinita grazia e misericordia, vivere la stagione del servizio cercando di condividere pienamente la fede come compagnia e come memoria. Quanti volti, incontri, gesti semplici, celebrazioni, zaini da preparare e disfare, soste e ripartenze, giornate diocesane, consigli pastorali parrocchiali, incontri e dialoghi con i poveri, ritiri o semplici chiacchierate in questo tratto di strada… e porto tutti dentro quell’ “unico calice” che continuo ad alzare nella povertà della mia giornata terrena, nella fragilità della mia parola che diventa preghiera per tutti. E a tutti sono grato per la testimonianza e la grande vicinanza mostratami.

«Tu, mio compagno di viaggio» nel segno della locanda di Emmaus. È alla Caritas Diocesana che va la mia singolare gratitudine perché da pellegrino, continuo a sostare dinanzi ad una umanità ferita e sanguinante che si affida all’amore infinito del Risorto. Spendersi per Cristo significa governare e rigovernare una locanda dove il passo stanco del pellegrino e del povero può trovare riposo e ristoro sapendo che lì ci si può sedere a mensa con il Signore: e incontrarlo veramente. In questa locanda trovo la Sua gente, i volti giovani e quelli rugosi, le mani lisce e quelle incallite, le voci fresche e quelle stanche, le lacrime e i sorrisi, la vita di tanta umanità ferita, la generosità dei volontari e la storia degli uomini e delle donne del nostro tempo senza la quale la mia vita di sacerdote sarebbe monca.

«Tu, mio compagno di viaggio» nel segno della via del ritorno a Gerusalemme. Avere il coraggio, come i due viandanti di Emmaus, di riprendere il cammino per ritrovarsi in quel cenacolo, grembo fecondo di ogni sacerdozio e icona della Chiesa madre e maestra. In questi 25 anni ho incontrato molte persone, soprattutto molti poveri. Quanti insegnamenti mi hanno trasmesso: l’amore per la vita e il valore di un sorriso. Permettetemi un grazie unico e infinito agli operatori e ai volontari della Caritas diocesana e a tutti i volontari delle caritas parrocchiali. State scrivendo pagine memorabili segnate dalla ferialità della carità e dell’attenzione ai più fragili. Il vostro operato nella Casa della Carità e nelle parrocchie dice a tutti che è possibile ancora essere chiesa in uscita e in cammino, che le porte delle nostre comunità parrocchiali sono sempre spalancate e che la Chiesa ha bisogno di voi.

A tutte le persone che il Signore mi ha donato di incontrare nel mio cammino di vita, voglio un bene immenso. E anche a te, Cleopa, discreto discepolo del Signore dico infinitamente grazie! Ti domanderai perché sono entrato nella tua vita e nei tuoi giorni, perché ho rivisitato la tua fede. Da sempre sono stato colpito dalla tua decisione così forte di dire basta, di ritornare indietro, perché non ci si deve vergognare mai del fallimento e delle fragilità, ma di non essere discepoli umili e credibili. E tu ci inviti ad andare avanti, sempre! «Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato, alzerò ancora il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore» (Sal 115,12-13). Ringrazio il Signore perché continua a scrivere dritto sulle righe storte della mia vita e a ricolmare i miei passi della gioia di cercare sempre il bello, il vero, il buono. Al Dio misericordioso chiedo umilmente perdono per le mie debolezze e le mie fragilità. Grazie Signore, grande e meraviglioso amico: Tu mio compagno di viaggio! Tutto è grazia e Tu solo basti!!!


Ultime notizie

Buon Natale 2023

Abbiamo piacere di condividere con voi gli auguri di Buon Natale che don Davide aveva scritto pochi giorni prima della sua scomparsa per tutti voi, certi che rappresentino un messaggio speciale e di speranza per le Sante Feste che ci prepariamo a vivere.   Carissimi, vi raggiungo con queste semplici parole, ma soprattutto con il

Chiusura 50 anni Caritas Tarvisina

Nei giorni scorsi abbiamo vissuto diversi momenti in cui è stato ricordato come abbiamo celebrato i 50 anni di cammino insieme. Ad inizio del 2023 abbiamo condiviso che “i 50 anni di Caritas Tarvisina invitano a far memoria di una storia di Chiesa custodita e accompagnata dalla grazia dello Spirito Santo. È una storia che

Fare silenzio e rompere il silenzio

L’odio si può fermare solo con l’amore e questo chiede di mettere a terra scelte di giustizia, di tutela dei diritti e di osservanza dei doveri in ogni angolo della terra. Il diritto alla libertà e alla dignità è valido per tutti, non solo per una parte del mondo. Dinanzi all’immane tragedia della guerra che

Guarire dal cuore “corrotto”

Non fermiamoci ad analizzare la realtà o a tifare per una parte dell’umanità, impariamo a ricordarci che dietro a queste situazioni ci sono degli uomini, delle donne, dei bambini, delle storie … dei fratelli La nostra umanità sta vivendo giorni difficili e di grande smarrimento. Ogni giorno arrivano al nostro cuore notizie e immagine drammatiche