L’Augurio è che questo Nuovo Anno porti ad ognuno di noi la consapevolezza dell’importanza degli affetti, del vivere in modo straordinario l’ordinario mettendo da parte ogni nostro egoismo e permettendo invece al cuore di parlare ed esprimere tutti i sentimenti più belli che rendono concreto il messaggio che Gesù, per primo, ci ha dato: “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato”.
Ecco finalmente tra le nostre mani il calendario 2019: 365 giorni, da vivere uno alla volta, senza frettolosa ingordigia, ringraziando ogni mattino il Signore per il tempo che ci è dato e benedicendolo la sera per ogni momento vissuto e per ogni incontro che ha reso, anche solo per un attimo, più lieto e sereno il cammino. «Come sarà quest’anno che inizia?».
Non nascondiamoci che guardiamo con un poco di timore al tempo che ci viene incontro. Paure e fantasmi abitano dentro di noi e non bastano i botti di fine anno a cacciarli lontano.
Alziamo allora gli occhi al cielo per osservare le stelle e non per chiedere loro un’impossibile previsione di futuro. Gli antichi pensavano che la volta celeste fosse assolutamente stabile, a differenza delle stagioni umane caratterizzate da un continuo altalenare di fortune e sfortune. Per questo il salmista coglie nel cielo stellato la testimonianza della fedeltà di Dio, che dall’alto veglia su ciascuna delle sue creature e che dell’uomo, di ogni uomo, si prende cura gratuitamente.
È in questa gratuità che sta la forza della nostra fede. La bellezza di Dio si manifesta nelle cose di tutti i giorni e non ha un costo. Quanto ci costa la bellezza di un giorno di sole in pieno inverno? E il sorriso che ci accoglie tra le mura di casa ogni mattino augurandoci il buon giorno? Che cosa ci costa una mattina limpida in cui puoi vedere disegnarsi all’orizzonte il profilo delle montagne? Quanto si paga per passeggiare senza fretta tra le vie della nostra città, ammirandone l’antica bellezza? Che cosa dobbiamo sborsare per il saluto amico di tanti che incontriamo ogni giorno? Siamo immersi nella bellezza di ciò che è gratuito. Abituati a pensare che tutto ha un costo, non sappiamo più valutare quanto conta ciò che non si acquista, perché semplicemente troppo bello per essere comprato. Gratis, cioè “per grazia”, potente intreccio di bellezza e gratuità. A noi credenti è concessa la gioia di riscoprire giorno per giorno le mille manifestazioni della grazia di Dio e di ricreare attorno a noi gli spazi per un mondo “grazioso” (pieno di grazia), in cui la bellezza torni a mostrarsi forza e impronta di tutte le cose.
Il mio primo augurio per quest’anno nuovo è che ciascuno trovi del tempo. Del tempo per gioire e anche per sorridere. Vi auguro del tempo perché possiate pensare, pregare e fare. Non soltanto del tempo per voi ma anche del tempo da donare. Del tempo non per aver fretta e correre, ma per poter essere contenti. Vi auguro del tempo non solo da far passare
vi auguro invece che ve ne rimanga sempre. Tempo per stupirsi e per capire, per protenderci verso le stelle. Tempo per pensare e maturare spiritualmente. tempo per ricominciare sempre a sperare e ad amare, perché non ha alcun senso rimandare il tempo. Vi auguro di trovare tempo per Dio, per gli altri, per voi stessi e provare, ogni giorno la vera gioia.
Auguro a ciascuno, poi, il dono della pace. Pace come pienezza di tutto ciò che il cuore umano desidera. Ciascuno possa vivere rapporti armoniosi con se stesso, con gli altri, con Dio e con il mondo intero. Vi auguro la pace come dono di Dio che nel suo amore ci abbraccia misericordiosamente come fa una madre con il proprio figlio perdonandolo, consolandolo e rimettendolo in cammino. Auguro che ciascuno viva la responsabilità della pace come compito affidato da Dio a tutti gli uomini e a tutte le donne, da attuare fiduciosamente a tutti i livelli vincendo la pigrizia, l’indifferenza, la sfiducia. Ognuno possa sperimentare la bellezza di essere, giorno per giorno, costruttore di pace nel rispetto della giustizia, nella comprensione per chi è malato, povero, fragile ed emarginato, nel rispetto della natura che il Signore ci ha affidato perché la custodiamo e la coltiviamo con intelligenza e con amore.
In questo nuovo anno il Signore ci conceda “La forza di cambiare ciò che possiamo cambiare, la pazienza di accettare le cose che non possiamo cambiare e soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere” (S. Tommaso Moro)
Don Davide