Carissimi amici,
desidero in punta di piedi avvicinarmi alla vostra vita, che immagino sempre piena di tante cose, per sussurrare al vostro cuore la bellezza e la dolcezza del Santo Natale. Dio si fa carne, si fa storia, si impasta con la nostra umanità e questo lo fa solo per amore. Non ci sono meriti particolari né specifiche credenziali per accogliere l’Emmanuele, il Dio con noi. È necessario solo un cuore aperto, un cuore accogliente e degli occhi affamati di vita, di gioia e di libertà. Vi auguro di incrociare in questo Santo Natale lo sguardo affamato di speranza e di amore di quei pastori che nella notte hanno sentito l’annuncio della nascita di Gesù. Quel messaggio di vita ha riscaldato il loro cuore, ha sciolto il gelo dell’indifferenza e dell’emarginazione che aveva azzerato ogni sogno, ogni sussulto di stupore e meraviglia. Quell’annuncio ha ridato coraggio e fiducia nella vita, li ha fatti rialzare dalle paludi delle loro delusioni e dei loro rimpianti, li ha riconsegnati alla vita togliendoli definitivamente dall’oscurità dello scarto.
Negli occhi profondi e scavati dalla vita di quei pastori, possiamo ritrovare la nostra vicenda personale. Sono occhi ricolmati di una luce nuova, dopo tanata attesa, dopo tanta ricerca faticosa. Sono occhi carichi di stupore e meraviglia, sono occhi che hanno incrociato lo sguardo della misericordia che recupera ciò che sembrava andato perduto per sempre. Gli occhi dei pastori presso la grotta di Betlemme ci dicono chiaramente che la vita trionfa sulla morte, che la vita vince e vincerà sempre. Ci svelano che ognuno di noi è prezioso ed unico, e che nulla della nostra vita resta sconosciuto all’Amore. Sono occhi che hanno sempre bisogno di incrociare lo sguardo dell’Amore infinito di Dio. In quegli occhi sono racchiusi tutti gli sguardi di vita, di timore, di fiducia, di speranza che si levano dal nostro cuore.
Sono gli occhi di Emmanuel, bambino abbandonato che cerca un abbraccio che dia ristoro alla sua bruciante solitudine, che aspetta, come balsamo di vita, una parola di consolazione.
Sono gli occhi di Ahmadou, che ha lasciato le certezze conquistate in tanti anni di fatica e sudore, per condividere il sogno di un mondo migliore con quanti avevano perso la speranza.
Sono gli occhi di Antonio, che dopo tanti anni di carcere, vede il mondo a quadri e privo di colori; tutto è grigio, ma in fondo al cuore cerca una luce che lo faccia sentire ancora amato.
Sono gli occhi di Francesca, abbandonata e ferita dalla vita, che ha affogato il suo dolore nell’alcol e nell’uso di sostanze; occhi che dicono la voglia di ripartire, di rinascere, di essere.
Sono gli occhi di Abdoulaye, che ha lasciato la sua terra in cerca di un domani migliore e che è naufragato nel mare dell’indifferenza; aspetta solo qualcuno che lo riconosca e lo accolga.
Sono gli occhi di Paola, madre spesso angosciata per il futuro delle sue due figlie, che aspetta il sostegno di altre mamme, di una comunità che le riveli come l’amore vince tutte le sfide. Sono gli occhi di Lea, giovane africana, che ogni giorno lotta per la sopravvivenza e che serba nel silenzio del suo cuore i sogni di una vita migliore, di una melodia che riscaldi il cuore. Sono gli occhi di Vesna, donna serba con problemi di salute mentale, che passa tanta parte del suo tempo nell’oscurità dell’emarginazione, in attesa di un raggio di sole che cambi tutto.
Sono gli occhi degli operatori Caritas che si posano sull’umanità ferita, sulla carne crocifissa e che desiderano, sopra ogni cosa, annunciare la buona notizia di Gesù, dell’Emmanuele. Sono gli occhi del vescovo Michele, dei sacerdoti e di tutti quegli uomini che cercano di testimoniare l’amore infinito di Dio Padre che nessuno esclude e tutti accoglie come doni unici e preziosi. Sono i nostri occhi …. che desiderano la vita, la gioia, la libertà … il Bello, il Vero ed il Buono. Auguro a tutti un Buon Natale dove in nostri sguardi, assetati di vita e di amore, possano dare vita ad incroci di speranza e a reti di comunione dove ciascuno possa sperimentare la bellezza e la gioia di sentirsi sempre a casa presso il cuore di Dio e dei fratelli.
Buon Natale di cuore, don Davide (D.S.B.)