Cambiamento con umiltà - CARITAS TARVISINA

Cambiamento con umiltà

In questo tempo più volte mi sono fermato, nel silenzio del mio cuore, ad invocare la grazia dello Spirito Santo affinché illumini il cuore di tutti gli uomini e soprattutto di quanti sono chiamati ad esercitare una responsabilità a servizio del bene comune. Credo sia importante che non ci lasciamo anestetizzare dall’indifferenza, ma che diventiamo cittadini e cristiani sempre più credibili, profondamente esigenti con l’esercizio della responsabilità. Questo vale per il mondo civile e anche per quello ecclesiale. È necessario vincere il facile ufficio della delega e soprattutto superare l’antica tentazione di anteporre il bene individuale a quello comune. Stiamo vivendo un cambiamento d’epoca, che ci chiede una profonda conversione del cuore e dei nostri stili di vita.

Cosa è necessario per il cambiamento ? È necessario che l’uomo riscopra il valore fondamentale dell’umiltà, del riconoscersi fragile e per questo bisognoso di camminare insieme agli altri. Il mondo non ha bisogno di super eroi, di uomini soli al comando. C’è bisogno di costruire insieme, di unire le forze e le risorse, di avere uno sguardo lungimirante che sappia andare oltre al bene immediato, al ritorno personale. Accanto all’umiltà, è fondamentale riscoprire la bellezza della ricerca della verità. È importante non rimanere impantanati nelle paludi delle ambiguità, non incagliarsi nei bassifondi dei compromessi. Un vero cambiamento chiede di cercare insieme questa verità che custodisce in grembo quei fragili germogli che sono la giustizia e la libertà. Un reale ed autentico cambiamento chiede di mettere fine ad una logica di potere fondata sulle menzogne e sull’annientamento dell’altro. Nei confronti della vita abbiamo tutti una profonda responsabilità e dobbiamo impegnarci a guarire tutto quel veleno che inquina, calpesta e distrugge la vita. È il tempo in cui dare voce agli aneliti e a quelle aspirazioni di bene più profonde che ci abitano e che dicono la bellezza dell’essere umano. È un tempo di grande speranza in cui ciascuno è chiamato a vivere da protagonista. Non lasciamoci intimorire, lasciando libertà di azione a chi si dichiara forte sulla debolezza altrui. Invochiamo lo Spirito Santo perché ci doni di tenere sempre viva l’arte del pensare.

A livello politico, nel nostro paese, ho sentito proclami di chi ha detto che sta per iniziare il governo del cambiamento e che questi sono i giorni in cui si scrive la storia. Per favore, un po’ di umiltà e soprattutto di rispetto di una nazione, di un popolo che ha la sua storia fatta di sudore, sacrifici e sangue. Un po’ di sana memoria per degli uomini e delle donne, dei vecchi e dei bambini che ogni giorno si misurano con la fatiche e le ingiustizie che la vita riserba loro. Un po’ di silenzio (e anche un po’ di vergogna) perché la situazione di stallo “politico” non è indolore per chi è già schiacciato dalla mano pesante della povertà e della sofferenza. È importante far memoria di un popolo, di una storia anche politica in cui grandi uomini hanno lasciato la loro impronta indelebile (come quella, ad esempio, di Aldo Moro e Peppino Impastato a 40 anni dalla loro uccisione). Ma è importante far memoria anche di tutte quelle storie che nel silenzio e nel sacrificio hanno fatto la nostra storia. E ora arriva qualcuno che con arroganza pensa di scrivere la storia, di dare vita ad un cambiamento epocale, denigrando il passato e dichiarandosi puro. Basta con questo modo superficiale di affrontare la realtà. Questo nostro tempo ha bisogno di voci profetiche capaci di attivare processi generativi di pace, giustizia, equità, comunione. Non abbiamo bisogno di persone che gridano e calpestano gli altri. Abbiamo bisogno di voci robuste, non di grida sterili.

Ci sarà questo cambiamento a favore dell’uomo, di ogni uomo ? Ci sarà solo nella misura in cui, con grande umiltà, tutti gli uomini di potere sapranno farsi piccoli e lasciare spazio agli altri. Il vero cambiamento è avere il coraggio di rinunciare alle logiche del potere per favorire quelle del servizio e della comunione. La storia siamo tutti noi e a nessuno possiamo appaltare di scriverla a nome nostro. Per un reale cambiamento dobbiamo cambiare tutti, dobbiamo cambiare prospettiva sentendoci responsabili gli uni della vita e della storia degli altri. Lo Spirito Santo ci guidi e ci illumini.


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