Ebbene sì, quest’anno abbiamo dovuto arrenderci e non organizzare la consueta raccolta straordinaria degli indumenti usati a causa all’inasprimento delle normative che la regolano. Da molti anni, la raccolta straordinaria, era un appuntamento fisso che ad ottobre vedeva coinvolte parrocchie, volontari, cooperative del territorio diocesano. Era un appuntamento virtuoso sia per una riduzione degli sprechi che per il sostegno delle nostre attività a favore dei più bisognosi.
Abbiamo sempre portato avanti l’iniziativa nel rispetto di tutte le leggi vigenti in collaborazione con i vari Consorzi della Diocesi di Treviso, cercando sempre di trovare soluzioni congrue alle loro richieste.
Quest’anno però le regole sono cambiate.
Il conferimento dei sacchi gialli alle parrocchie, veniva ritenuto una donazione, ma il trasferimento fatto dai volontari presso i nostri punti di raccolta veniva considerato un trasporto di rifiuti che solo Cooperative o Aziende certificate potevano effettuare.
Non potevamo scherzare su questa richiesta. Se si sgarrava si rischiavano multe salatissime (svariate migliaia di euro) e anche una denuncia penale.
Abbiamo cercato di trovare una soluzione, sentendo le cooperative che ci davano una mano nell’organizzazione, ma per loro sarebbe stato impossibile fare il giro di tutte le parrocchie nello stesso giorno a raccogliere i sacchetti gialli, senza considerare il costo ingente per quest’operazione.
A malincuore abbiamo avvisato dell’accaduto tutti i volontari che da tantissimi anni si prodigano per noi in questa giornata. Si sono mostrati dispiaciuti, ma hanno anche espresso il loro voler esserci nel momento in cui la raccolta potrà riprendere.
Noi non ci arrendiamo. Cercheremo insieme di trovare una soluzione, una nuova modalità che pur rispettando le leggi, ci permetta ancora una volta di prodigarci tutti insieme per il bene comune e soprattutto per le persone più povere.