“Come sono belli i piedi di chi annuncia la pace” - CARITAS TARVISINA

“Come sono belli i piedi di chi annuncia la pace”

don“Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza” (Is. 52,7).

Queste parole del profeta Isaia mi sono tornate in mente più volte in questo periodo. Ascoltando l’uomo d’oggi si percepisce il suo bisogno profondo di speranza, di pace, di buone notizie. Purtroppo ogni giorno arrivano ai nostri orecchi e al nostro cuore una infinità di notizie drammatiche ed inquietanti. Mi sono chiesto come mai oggi le notizie buone vengono così poco diffuse. Il male è più forte del bene ? L’uomo d’oggi non riesce più ad indirizzare le sue scelte verso un futuro di bene e speranza ? Personalmente non sono convinto né che il male prevalga, né che l’uomo si sia abbruttito al punto tale da azzerare il valore e la dignità dell’altro, anche se purtroppo talvolta questo accade.

La crisi dei nostri tempi è fondamentalmente una crisi dell’uomo, della sua libertà, della sua “incapacità” di stare dentro e davanti alle grandi domande di senso. Mi sembra, purtroppo, che l’esercizio del potere, come sempre, cerchi di fare leva sulla debolezza, sulla fragilità dell’uomo. In maniera evidente un tempo questo si realizzava con l’esercizio della forza, oggi lo si concretizza in modo più raffinato e subdolo. Pare evidente il tentativo di far crescere molto l’individualismo al fine di frantumare la forza della comunità; come altrettanto chiara è la volontà di voler imbrigliare ogni pensiero critico. Il verbo che oggi sembra imperare è quello dell’omologazione e dell’enfatizzazione della vulnerabilità. Questo processo in maniera inequivocabile sta sempre più allargando il divario tra forti e deboli. L’iniquità e l’ingiustizia, ancelle di un potere che non guarda alla dignità dell’uomo, ma solo al proprio interesse personale, stanno tracciando nel cuore dell’umanità delle ferite così profonde che generano solo odio ed indifferenza. 

Un ruolo molto importante dentro a questa situazione lo stanno esercitando gli organi di informazione e di comunicazione. Sempre più si corre nel rischio che più che dare la notizia, la si fa. La verità e la libertà costituiscono due aspirazioni fondamentali nel cuore dell’uomo ed è chiaro che una prospettiva di speranza unita alla libertà di pensiero rende l’uomo veramente libero e desideroso di ribellarsi a tutte le logiche del potere. Oggi più che mai abbiamo bisogno di buone notizie, di una prospettiva fresca. È necessario smarcarsi da una informazione che punta tutto sulla polemica, sul mettere l’uno con l’altro, sul creare consenso attorno alla rabbia ed ai mal di pancia. Dobbiamo ritrovare insieme la nostra libertà, per guardare alla realtà, pur nei nostri limiti, con il desiderio della verità e del bene. Sovente l’informazione è orientata a fomentare ostilità e sfiducia nell’altro. Perché capita questo ? Perché l’informazione non riporta quell’infinità di belle e buone notizie che costituisce gran parte del nostro vissuto quotidiano ? Reputo che sia importante che ciascuno riprenda in mano il desiderio di ricercare la verità e sappia disegnare il cammino della propria vita illuminato dalla speranza. Non possiamo rimanere imprigionati nella paura, nella negatività. Non dobbiamo ridurre la visione del mondo ad una sterile contrapposizione tra ciò che è bianco e ciò che è nero, ma valorizzare l’ampia ed infinita gamma di colori che ci ricorda che la vita è bella, è un dono inestimabile. Desiderare una informazione trasparente e leale, significa attingere alla sorgente della verità con la chiara consapevolezza che siamo chiamati a vivere, non a sopravvivere.

L’informazione e la comunicazione per essere fedeli all’uomo devono mettere al centro la dignità della persona, anteporre la verità al consenso e alle logiche di marketing, e soprattutto infondere speranza e fiducia in un domani che è tutto da costruire con responsabilità ed impegno. In quest’ottica mi sembra veramente importante che ci siano ancora messaggeri di buone notizie, di pace che abbiano la forza e l’ardore di prenderci per mano e di consegnarci quelle informazioni necessarie per continuare la ricerca di quella “verità che sola ci rende liberi” e di quella comunione che valorizza le differenze ed annulla le distanze.


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