Guarire dalla corruzione - CARITAS TARVISINA

Guarire dalla corruzione

In questi giorni gli ultimi scandali legati all’Expo 2015 e al Mose di Venezia hanno portato un duro colpo alla fiducia e alla speranza di molti cittadini italiani. Molti uomini che ricoprono cariche istituzionali e di responsabilità a livello civile ed anche religioso, hanno fallito il loro compito di salvaguardare i criteri dell’equità e della giustizia. Hanno fallito non per incapacità particolari, ma perché il loro cuore è stato corrotto dalle lusinghe del potere e dell’avere.

A tal proposito mi sembrano illuminanti le parole che Papa Francesco ha scritto in un discorso del 1991: “Quanto è difficile che il vigore profetico sciolga un cuore corrotto! È talmente arroccato nella soddisfazione della sua autosufficienza da non lasciarsi mettere in discussione. “Accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio” (Lc 12,21). Si sente a suo agio e felice come quell’uomo che pianificava la costruzione di nuovi granai (Lc 12,16-21), e se le cose si mettono male conosce tutte le scuse per cavarsela, come ha fatto l’amministratore corrotto (Lc 16,1-8) che ha anticipato la filosofia […] del “fesso chi non ruba”.

Il corrotto ha costruito un’autostima che si fonda esattamente su questo tipo di atteggiamenti fraudolenti: passa la vita in mezzo alle scorciatoie dell’opportunismo, a prezzo della sua stessa dignità e di quella degli altri. Il corrotto ha la faccia da non sono stato io, “faccia da santarellino” come diceva mia nonna. Si meriterebbe un dottorato honoris causa in cosmetica sociale. E il peggio è che finisce per crederci. E quanto è difficile che lì dentro possa entrare la profezia! Per questo, anche se diciamo “peccatore, sì”, gridiamo con forza “ma corrotto, no!”. Una delle caratteristiche del corrotto di fronte alla profezia è un certo tipo di complesso di “inquestionabilità”. Si offende dinanzi a qualunque critica, discredita la persona o l’istituzione che la emette, fa in modo che qualsiasi autorità morale in grado di criticarlo sia eliminata, ricorre a sofismi ed equilibrismi nominalistico-ideologici per giustificarsi, sminuisce gli altri e attacca con l’insulto quelli che la pensano diversamente. Il corrotto è solito perseguitarsi inconsciamente, ed è tale l’irritazione che gli genera questa autopersecuzione che la proietta sul prossimo e, da autoperseguitato, si trasforma in persecutore. Perseguitano imponendo un regime di terrore su tutti coloro che li contraddicono e si vendicano espellendoli dalla vita sociale. Temono la luce perché la loro anima ha acquisito le caratteristiche del lombrico: nelle tenebre e sotto terra”.

In questo momento sento che è importante non cadere nei soliti luoghi comuni, cercando di scaricare le colpe sugli altri. Dinanzi al crescere della corruzione nel nostro paese, abbiamo tutti delle responsabilità, perché siamo rimasti in silenzio. Fino a quando dalla tavola dei corrotti cadeva qualcosa di prezioso tra le nostre mani, non ci siamo mai lamentati. Ma ora che non ci arrivano neppure le briciole, ci arrabbiamo, sbattiamo la porta, ma non riusciamo a cambiare nulla. Purtroppo anche parte del nostro cuore è corrotto. Abbiamo bisogno di guarire e per fare questo è necessario che riscopriamo l’importanza dell’altro che mi vive a fianco e dell’altro che deve ancora venire. Siamo chiamati a nutrirci di luce e si speranza. Non lasciamo che la cattiva testimonianza di questi uomini corrotti oscuri, il tanto bene che, seppur a fatica, nel quotidiano cerchiamo coltivare e far crescere. Il corrotto spreca la propria vita e toglie opportunità agli altri uomini, rende la loro vita un inferno. Il Presidente del Consiglio del nostro Governo ha detto che queste persone vanno incriminate con l’accusa di altro tradimento. Per me è ancora poco, vanno incriminate per “crimini contro la vita e la dignità di ogni singola persona”. Non hanno solo architettato un sistema di tangenti e di truffe, ma hanno realizzato una strage di speranza e di fiducia, e strage anche di tutte quelle persone che con problemi di salute e a volte anche con la morte, hanno pagato un prezzo altissimo alle logiche della corruzione. Questa piaga non ha drenato solo risorse materiali, ma ha tolto la speranza, il senso di un domani per cui lottare e spendersi …. ha tolto spazio alla vita !!! Dinanzi a tutto questo non possiamo continuare a rimanere in silenzio, anestetizzati dalla musica suadente del pifferaio magico, ma dobbiamo dare voce a chi non ce l’ha, dobbiamo scendere in campo perché è giunto il nostro momento. La corruzione del cuore si combatte con la virtù e la pazienza. Troviamo il coraggio e la forza di cambiare.


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