In merito alla scelta di non partecipare al bando per l’accoglienza dei migranti, in questi giorni si sono dette e scritte molte cose. La caritas e la diocesi sono state attaccate con grande forza. Si è scomodato persino il ministro dell’interno che ha sentenziato, con la sua proverbiale acutezza, che la mangiatoia è finita e che è bene che cambiamo mestiere. Non è mia intenzione scendere sul piano della polemica, ma sento in coscienza di ribadire che certe scelte non si prendono a cuore leggero. Quando si ha a che fare quotidianamente con persone si entra dentro a relazioni solidali e fraterne che coinvolgono in profondità. Per noi i migranti ieri, come oggi e come domani, sono e saranno sempre persone e mai numeri, cifre. E desidero veramente che questo possa essere capito anche da chi esercita funzioni di potere e di governo. Forse basta rimanere un attimo in silenzio e ascoltare anche gli altri.
Come Caritas di Treviso non aderiamo più al bando pubblico, ma continuiamo ad accogliere attingendo alle risorse che la chiesa locale e tanti offerenti ci mettono a disposizione. Abbiamo detto di no a logiche che non condividiamo e abbiamo visto che tanti altri la pensano allo stesso modo. Abbiamo gettato un sasso nello stagno e si è mossa un’onda forte. Non so se servirà a cambiare mentalità e cuore, certo è che sentiamo forte la chiamata a stare dalla parte delle persone più deboli e fragili. Noi ci schieriamo con il Cristo che sta dalla parte dei poveri. Non ci sono partiti né altre questioni, solo una preoccupazione: l’uomo.
Sono stati molto significativi i gesti e le parole di molte persone delle comunità cristiane di Olmi, Istrana, Giavera e sicuramente anche altre di cui non sono venuto a conoscenza, che hanno affermato che l’integrazione e la fraternità sono cammino possibili e percorribili. Non bisogna scoraggiarsi, ma è necessario continuare a credere ad una umanità migliore. Non bisogna mollare mai e nessuno ci può derubare del sogno di una rinnovata fraternità.
Il cammino di questi anni con molti migranti e tantissimi volontari non solo ha allargato il cuore, ma ha lasciato un segno profondo, un solco nel quale sta già germogliando qualcosa di nuovo e promettente. La sera del 24 aprile ho desiderato salutare migranti e volontari con queste semplici parole che mi sono sgorgate dal cuore con grande emozione e gratitudine. Ecco il mio saluto: Chi mi conosce, sa che usualmente scrivo solo degli appunti sui quali lascio poi scorrere alcune riflessioni e alcune parole. Questa sera invece ho scritto tutto quello che riesco a dire. L’ho scritto perché questo è un momento importante, uno di quelli che si ricordano. Come Caritas cambiamo ancora una volta le modalità dell’accoglienza e chiudiamo il capitolo dei centri di accoglienza straordinaria che ci hanno visti tutti quanti (anche quelli che siamo qui) protagonisti di un percorso unico, faticoso, ma ricco di scoperte e di cose belle. È un nuovo inizio, è una nuova partenza per ognuno di noi, ma sempre portando nel cuore il desiderio, il sogno che un mondo migliore, una umanità rinnovata è possibile. Il primo sentimento è quello della gratitudine. Grazie a ciascuno perché dentro questo cammino c’è stato e ci ha messo del suo. Ognuno si è manifestato prezioso e unico per la crescita degli altri. La bellezza del camminare insieme non ha pari, anche se ci sono state delle difficoltà. Grazie a ciascuno (migranti, volontari, operatori) perché, con i nostri limiti, abbiamo costruito qualcosa di bello e che resterà per sempre: delle relazioni fraterne. Abbiamo trovato la forza di valorizzare le differenze e di accorciare le distanze. Vorrei soffermarmi però su un elemento che ha reso possibile questo cammino e la scoperta preziosa dell’altro: sono le parole.
Parole per comunicare e riuscire prima di tutti a capirsi sulle cose essenziali della vita. Però parole preziose anche per comunicare le proprie gioie e le proprie sofferenze, i propri sogni e le proprie preoccupazioni. Parole per comunicare e conoscere gli altri
Parole per condividere insieme una strada, per scoprire la via della fraternità e dell’amicizia, per cogliere in profondità che le nostre esistenze, le nostre vite sono più unite e vicine di quanto pensiamo. Pur nelle diversità di età, cultura, etnia religione abbiamo avuto la possibilità di condividere lo stesso pane e di crescere che il sangue è rosso per tutti.
Parole per conoscere il mistero dell’altro. Abbiamo avuto il dono di conoscere delle persone, altri mondi diversi dal nostro. Abbiamo scoperto che ognuno è portatore di una ricchezza unica e questo dischiude gli orizzonti della propria mente e allarga il cuore.
Parole per credere in una umanità migliore, in una storia che possiamo, ciascuno con il proprio contributo, scrivere in modo diverso. Abbiamo scoperto quanto prezioso sia custodire e sostenere i sogni e le speranze di ciascuno. Un mondo migliore è possibile solo se questa contaminazione di vite potrà valicare i muri dell’indifferenza e dell’individualismo. È necessario, però, che continuiamo a crederci tutti insieme, senza cedere allo sconforto.
Più prezioso di tutto però è la parola che è ciascuno di noi, presenza unica nella storia. Tessera unica nel grande mosaico della vita. Ogni vita è un dono, è una terra sacra che va rispettata e amata. In questo cammino ciascuno ha donato agli altri qualcosa di unico ed indelebile, che ha segnato per sempre il nostro cuore ed il nostro cammino. Allora … grazie.
Tre parole mi sembra riassumano la strada fatta insieme: scusa, grazie, ti voglio bene. Scusa se non sono sempre stato attento alla tua umanità, grazie per quello che sei, ti voglio bene per quello che sei e perché sei mio fratello
La storia però non finisce qui. Il cammino continua. Forse con alcuni le strade prenderanno sentieri diversi, ma l’amicizia resterà per sempre, quello che abbiamo condiviso non ci potrà ma essere strappato dal cuore.
Concludo dicendo che un mondo migliore, una vita migliore e più bella resta ancor oggi il desiderio profondo della nostra vita. Per cui ecco quattro piccole indicazioni:
- La forza per cambiare la possiamo trovare solo dentro di noi
- Non lasciate mai che qualcuno vi rubi o spenga i vostri sogni
- Non mollare mai
- L’amicizia è un tesoro prezioso: non dimenticatelo mai
Grazie di cuore a ciascuno e Buona Vita a tutti