Oggi il Direttore di Caritas Italiana in visita a Rieti e Pescara del Tronto. Prima rilevazione dei bisogni delle persone e delle comunità colpite dal sisma. L’incontro con i Vescovi e le Caritas diocesane di Rieti e di Ascoli Piceno.
Il Direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu, si è recato oggi nelle zone colpite del sisma del 24 agosto scorso come segno di vicinanza alle persone e alle comunità di questi luoghi, e per avviare un confronto operativo sugli interventi più immediati e per quelli di medio e lungo periodo.
Due le tappe del viaggio: i territori di Rieti ed Ascoli Piceno, in cui ricadono i centri più devastati dal terremoto, dove don Soddu ha incontrato rispettivamente prima mons. Domenico Pompili, Vescovo di Rieti, insieme al direttore della Caritas diocesana don Benedetto Falcetti, e successivamente mons. Giovanni D’Ercole, Vescovo di Ascoli Piceno, con il Direttore della Caritas ascolana, don Alessio Cavezzi.
«Sono qui per capire come l’azione delle Caritas che sono in Italia si possa innestare in questo territorio così duramente colpito, a partire dalle necessità e dai bisogni più immediati delle persone – ha dichiarato don Soddu -. Prestiamo la massima attenzione all’evolversi degli eventi e tutto quello che ci sarà da fare sarà fatto». Una specifica esigenza in questo senso è emersa per le famiglie delle vittime, che però non abitano nei luoghi del sisma.
Nel territorio di Rieti, dove 10 sono le Parrocchie colpite, in questo momento ci sono 8 i campi della Protezione civile tutti seguiti dalla Caritas diocesana, che insieme alle altre realtà ecclesiali sta supportando le famiglie delle vittime e le persone rimaste senza casa, e per le quali ha chiesto l’allestimento di alcune piccole tende per le celebrazioni religiose e l’ascolto. La Diocesi di Ascoli Piceno, che vede 3 sue parrocchie coinvolte nel sisma, ha coadiuvato nei giorni scorsi l’azione dei soccorritori con la distribuzione di 1.200 pasti, lavoro che continua anche dopo l’allestimento delle cucine nelle tendopoli. Qui una particolare attenzione è stata dedicata ai bambini e alle famiglie delle vittime del terremoto.
Durante la visita don Soddu ha espresso «cordoglio e dolore per le vittime e vicinanza alle famiglie per quanto accaduto» e lanciato un appello: «Nessuno si deve muovere, il volontariato spontaneo è dannoso perché rischia seriamente di intralciare i soccorsi organizzati». Infine il Direttore di Caritas Italiana, che domani sarà nuovamente a Rieti, ha invitato alla preghiera comune: «Si può pregare anche donando le nostre intenzioni della giornata, donando la nostra giornata, affinché possiamo capire che la carità non è una cosa che capita, ma che tutti noi viviamo di carità».
Continuano poi a giungere messaggi di solidarietà provenienti dalle Caritas di tutto il mondo. A quelli arrivati nei giorni scorsi, si sono aggiunti quelli di Caritas Ungheria e di Caritas Giappone, ma anche di realtà vittime a loro volta di calamità simili, come il Comune di Medolla (Modena) colpito dal terremoto in Emilia Romagna del 2012. Particolarmente significativa anche la vicinanza del Vescovo di Erbil, il capoluogo della regione del Kurdistan, nel Nord dell’Iraq, che ha accolto negli ultimi mesi i profughi in fuga dagli attacchi di DAESH e che ha avviato una piccola raccolta fondi da destinare agli interventi di Caritas Italiana per i terremotati del centro Italia.