Carissimi amici,
siamo giunti anche quest’anno alla grande festa di Pasqua, il centro della nostra vita di cristiani, di discepoli del Signore Gesù. Colgo questa preziosa opportunità per fermarmi e rimanere in silenzio davanti al Crocifisso, dinanzi all’Amore di Dio che nella sua totalità si consegna alle nostre mani. Desidero rimanere in ginocchio e in silenzio davanti all’Amore Crocifisso che mi parla e che mi invita a spalancare il cuore, a non trattenere nulla per me, Gesù mi invita a non giocare al ribasso, a non rimanere impantanato nelle paludi delle esitazioni e dei rimpianti, ma mi chiama a prendere il largo, a gettare le reti della mia esistenza sulla Sua Parola carica di promessa e di vita. È questa la mia Pasqua!
Per amore e in piena libertà ho scelto di rimanere, pur con le mie debolezze, ai piedi di quella croce. Prego lo Spirito Santo che mi sostenga e mi doni la forza di essere sempre docile strumento nelle mani di Dio. Sto ai piedi della croce e nel silenzio di quest’ora percepisco in profondità che non sono solo ! Il mio cuore è ricolmato della presenza amorevole di Cristo ed è allargato a dismisura dalla preghiera che si posa su ogni angolo della terra e che mi rende familiare ad ogni situazione di gioia e di dolore che si vive nel mondo. In modo particolare ai piedi dell’Amore Crocifisso nel mio cuore sgorga una preghiera per ciascuno di voi, soprattutto per chi è nella prova e nella fatica. Ai piedi della croce si frantuma ogni barriera, ogni sorta di indifferenza e di preoccupazione egoistica. Percepisco nel profondo che la mia vita può essere solo Dono, solo Amore, può essere solo una vita in Cristo, con Cristo e per Cristo. Ai piedi della croce desidero che sia inchiodato l’uomo vecchio che abita in me, perché nasca quello nuovo. Desidero essere amore, onorando la sacralità della vita di ogni uomo e trovando il coraggio di promuovere la giustizia nella verità e nella carità. È questa la mia Pasqua!
L’augurio più profondo allora è quello che l’Amore sconfinato di Gesù tocchi il cuore di ogni uomo e ci apra gli occhi per riscoprire quella profonda fraternità che ci unisce in maniera inscindibile gli uni agli altri. La croce di Cristo ci ricorda che l’attenzione non va al ricco o al povero, al forte o al debole, al bianco o al nero, ma all’UOMO, ad ogni uomo, perché tutti abbiamo bisogno d’amore e di vita. La Pasqua sia allora, veramente per tutti noi, una nuova primavera dove ciascuno, sotto la guida dello Spirito Santo, avverta il desiderio profondo di donare tutto se stesso, di essere chicco di speranza e di fiducia dentro questa umanità che tante volte brancola nel buio. La Santa Pasqua ci doni la consapevolezza di avere in noi tutta la forza per essere, nel quotidiano della storia, apostoli di Gioia, cantori incessanti della Vita, testimoni ardenti dell’Amore. Il Signore ci doni di danzare sulle stelle e di seminare tra il buio dei cuori scie luminose di speranza.
Carissimi amici, rimaniamo allora in silenzio, lasciamo spazio alla Parola che è Cristo Risorto. Solo Lui ci dona di ritrovare la bellezza di quanto ci sembra smarrito e perduto. Un mondo nuovo è possibile in Cristo Gesù, ma è necessario partire dal Golgota, è necessario lasciare che nel silenzio del cuore risuoni forte la parola del Risorto.
Lo Spirito di Dio ci insegni la potenza della debolezza e ci aiuti a fuggire il miraggio del potere e dell’arroganza. Nell’essere fragili strumenti nelle mani di Dio potremo accorgerci che una nuova umanità è già iniziata, che un domani d’amore è già alla soglia della nostra porta. È la nostra Pasqua! Crediamoci e viviamola!
Auguri a tutti dal profondo del mio cuore. In comunione fraterna, don Davide (D.S.B.)