Editoriali Archivi - Pagina 26 di 30 - CARITAS TREVISO

Con occhi diversi

Gli eventi che il 26 giugno hanno insanguinato l’umanità, sono stati sintetizzati dai mass media nell’espressione “venerdì nero”. Ogni giorno ad ogni latitudine e longitudine del globo ci sono milioni di persone che vivono il loro venerdì di passione, sofferenza e morte. E tutto questo, purtroppo, scorre via nella totale indifferenza dei più, anzi spesso

Abitare con coraggio il cambiamento

Quanto è successo martedì 9 giugno, con l’abbandono di 14 profughi a Montebelluna e la collocazione di oltre 50 persone nell’area dell’ex caserma Salsa, è stato un colpo micidiale per il cuore e per il cammino di tutela dei diritti di cui questa terra veneta deve andare fiera. Ripenso a quei momenti vissuti in prima

Basta un po’ di polenta

La celebrazione della festa della repubblica ci invita a far memoria di quella scelta che gli italiani hanno fatto il 2 e 3 giugno del 1946, dopo la caduta del fascismo, scegliendo come forma di governo la repubblica rispetto alla monarchia. È una data che riassume il cammino di un popolo, fatto di gioie e

Non basta vergognarsi, è necessario restituire

La scorsa settimana Federica Mogherini, l’alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha affermato che “è una vergogna che l’Europa si svegli solo dopo tragedie nelle quali il mare ha inghiottito centinaia di persone, spezzandone definitivamente i sogni e la vita. Con tutto il rispetto che nutro per le

Il volto della Vita

In questo tempo i segni di dolore e morte che appaiono davanti ai nostri occhi sono veramente tanti e talvolta rischiano di farci sprofondare in una triste e fatalistica rassegnazione. Dinanzi all’ennesimo e drammatico naufragio nel mare Mediterraneo in cui sono morte più di 900 persone, dinanzi ai drammi di guerre assurde come quelle in

La via della solidarietà

L’umanità sta attraversando un momento molto difficile. La deriva verso i lidi agognati del benessere ha comportato lo smarrimento della rotta verso il bene, con la conseguenza che si è acuito sempre più il divario tra ricchi e poveri. E, al di là degli slogan ad effetto, ciò che impressiona di più è che, nella

“Una prigione diversa”

Sono sempre rimasto colpito nella meditazione del brano evangelico che ci presenta le opere di misericordia dove l’ultima di esse riguarda la visita a chi è carcerato. Mi sono chiesto più volte perché Gesù l’abbia messa per ultima. Ripensando alle condizioni dei detenuti che ho visitato in alcune carceri in Italia e in altri Paesi,

“Come sono belli i piedi di chi annuncia la pace”

“Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza” (Is. 52,7). Queste parole del profeta Isaia mi sono tornate in mente più volte in questo periodo. Ascoltando l’uomo d’oggi si percepisce il suo bisogno profondo di speranza, di pace, di buone notizie.

“Si prese cura di lui”

Nel meditare il bellissimo Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima di quest’anno mi sono venute in mente alcune parole di don Lorenzo Milani. Il priore di Barbiana scriveva: «ognuno deve sentirsi responsabile di tutto. Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande “I care“. È il motto intraducibile dei giovani americani migliori. “Me ne importa, mi