La situazione in Israele e nei territori palestinesi rimane drammatica, con centinaia di morti e feriti in seguito agli attacchi terroristici di Hamas partiti lo scorso 7 ottobre e alla risposta militare del Governo Israeliano. Caritas Italiana esprime cordoglio per le vittime e vicinanza a quanti soffrono, e si unisce agli appelli di pace che da più parti si sono levati in questi giorni.
La rete Caritas partecipa alle sofferenze e alle angosce di Caritas Gerusalemme, offrendo vicinanza e sostegno alle tante famiglie in lutto, in modo particolare dopo che nella notte tra il 20 e il 21 ottobre è stata colpita la sala adiacente alla chiesa di San Porfirio a Gaza, che offriva rifugio a 411 persone. Viola, una tecnica di laboratorio di Caritas Gerusalemme di 26 anni, è rimata uccisa insieme al suo bambino e al marito. Tra le vittime anche la sorella di Viola e i suoi due figli.
Caritas Italiana unisce la sua voce a quella di chi, in questa situazione difficile e complessa, chiede con decisione a tutte le parti in conflitto un immediato cessate il fuoco, l’apertura di corridoi umanitari per portare soccorso alle popolazioni colpite e l’avvio di colloqui di pace, per porre fine a questo orrore.
All’Angelus di domenica 8 ottobre scorso papa Francesco ha espresso «vicinanza alle famiglie delle vittime, prego per loro e per tutti coloro che stanno vivendo ore di terrore e di angoscia. Gli attacchi e le armi si fermino, per favore, e si comprenda che il terrorismo e la guerra non portano a nessuna soluzione, ma solo alla morte e alla sofferenza di tanti innocenti. La guerra è una sconfitta: ogni guerra è una sconfitta! Preghiamo perché ci sia pace in Israele e in Palestina!».
Caritas si unisce agli appelli alla pace
Solidarietà e sostegno “alle popolazioni della regione che soffrono le devastanti conseguenze del conflitto in atto da tempo” e un appello alla comunità internazionale a raddoppiare gli sforzi per raggiungere una pace durevole, giusta e sostenibile”. È quanto hanno espresso in una nota i patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme. I leader religiosi chiedono “un immediato cessate-il-fuoco” e condannano “ogni forma di attacco ai civili da qualunque parte possa giungere”. “Si tratta – si legge nel testo – di azioni che vanno contro i fondamentali principi di umanità e contro gli insegnamenti di Cristo”. «Imploriamo – scrivono i capi delle Chiese – i leader internazionali ad impegnarsi in un dialogo sincero per una soluzione duratura capace di promuovere la giustizia, la pace, la riconciliazione della popolazione di questa terra che porta il fardello di questo conflitto oramai da troppo tempo».
Caritas Gerusalemme, malgrado i lutti che l’hanno colpita, si sta preparando ad intervenire a sostegno della popolazione colpita quando sarà possibile, anche se tutte le operazioni sul campo sono attualmente sospese per motivi di sicurezza.
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Aggiornato il 30/10/2023